IKEA: un nome, una filosofia 

Tutti noi abbiamo tenuto tra le mani e sfogliato un catalogo IKEA immaginandoci seduti su soffici poltrone a sorseggiare una cioccolata calda. Eppure quando si passa allo spazio espositivo, vedendo dal vivo quelli stessi prodotti pubblicizzati nel catalogo, si rimane sempre un po’ delusi trovandosi circondati da sconfinati bancali di merci. 

Questo è un caso esemplare dell’importanza del visual design tanto da essere presentato nelle prime pagine del libro di Riccardo Falcinelli Critica portatile al visual design (2014). Il libro, presente ormai in molte librerie, ha conquistato il pubblico nei suoi libri: Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo (2017), Figure. Come funzionano le immagini dal Rinascimento a Instagram (2020) che hanno in comune l’ottima fruibilità, l’accostamento di temi quotidiani e altri più tecnici per cercare di far riflettere il lettore sul grande mondo dell’immagine, della pubblicità, della grafica in cui siamo immersi. 

Proprio nel suo primo libro, tra Gutemberg, Panofsky, Disney e le pubblicità da supermercato compare anche il caso IKEA come esempio dell’importanza del visual design in quanto  costituisce un esempio di «rapporto strettissimo tra gli oggetti e la loro visualizzazione».

 

Falcinelli scrive che l’idea di fondo «è usare il catalogo non come listino, ma come fiction, visualizzando non mobili, ma il mondo accogliente di chi li abita; e proponendo un gusto, un modo di illuminare lo spazio e perfino un modo di stare e di essere… la visualità precede le merci, dandogli significato. Senza visual design, quegli oggetti non esisterebbero, almeno non come li conosciamo.»

 

Leggi anche:   L’arte di guardare: i regimi scopici 

 

Il catalogo IKEA diventa un podcast 

Per i 70 anni dalla nascita, IKEA cambia aspetto per stare al passo con i tempi e venire incontro al consumatore.
Per questo motivo il catalogo IKEA è diventato anche un Podcast disponibile su YouTube, Spotify e Audiobooks.com gratuitamente.
L’idea è nata anche in relazione alla situazione di chiusure in cui molti paesi sono ancora coinvolti, l’idea di casa, famiglia e comodità è proprio quella su cui punta l’azienda che, oltre ad abbassare i costi, permetterà anche un notevole risparmio di carta. 

Sul sito di IKEA il progetto viene presentato così: «una nuova fonte per la tua ispirazione di design. È lo stesso catalogo IKEA che conosci e ami, ora come audiolibro pratico e da ascoltare facendo altro. Questo catalogo non solo consente di risparmiare carta, ma è anche contactless, comodo e pieno di idee di stile e descrizioni vivide dei prodotti per il tuo piacere di ascolto.»

 

L’audio è disponibile QUI    

 

Siamo stati abituati durante la quarantena ad ascoltare conferenze e vedere tour guidati comodamente da casa ma l’idea di un tour tra i mobili da acquistare è nuova. 

Il narratore così apre la prima puntata «Sappiamo che ormai, probabilmente ti sarai abbuffato di ogni possibile tipo di podcast, audiolibro e playlist di Spotify che ci sia, quindi forse potrebbe essere una novità sentire una gamma di suoni che fino a ora sono state immagini da vedere stampate su carta […] Pensalo come un tour in negozio ma per le tue orecchie»

 

Leggi anche:   Architetture fantastiche e dove trovarle 

 

Il design IKEA: una breve storia 

Fondata da Ingvar Kamprad, nel 1943, il nome IKEA è l’acronimo delle iniziali del fondatore e dei luoghi in cui è cresciuto. L’azienda svedese si inserisce nella tradizione del design scandinavo che rimane un unicum. 

Il design scandinavo nasce negli anni ’20 in Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia e Islanda, nazioni che condividono radici e culture mantenendo però una propria identità. Anche conosciuto come stile nordico, va dal Minimalismo svedese, al Romanticismo danese fino ai contrasti di bianco e nero dello stile finlandese. Tutti però sono accumunati da idee di essenzialità e luminosità, nonché da una comune ispirazione al territorio. 

Altro aspetto essenziale è l’ organicità data dai materiali naturali usati. Questa è rimasta una costante nel tempo e deriva prevalentemente dall’attenzione all’ambiente. Al contrario la scelta di forme subisce nel tempo grandi novità con tecniche nuove per la lavorazione di vetro e legno. 

 

 

Il legame tra l’antica produzione popolare e quella più colta e moderna si è mantenuto costante nel tempo senza grosse rotture. Il design scandinavo rappresenta quindi un punto d’incontro tra passato e presente.
L’altro aspetto che lo rende unico sono i valori etici su cui è basato con una grande importanza data alla casa di famiglia, che diventa un rifugio. Questo è accostato alla funzionalità e praticità degli oggetti senza dimenticare il valore della bellezza. 
Tutti questi aspetti sono a tutti molto famigliari pensando all’atmosfera che IKEA cerca di creare nella pubblicità, nei cataloghi, ma anche negli oggetti. 

 

Leggi anche:   Uno sguardo nuovo sulla Cappella Sistina

 

lKEA Art Event, quando il design incontra l’arte 

IKEA Art Event 2021

 

Un’altra iniziativa sicuramente degna di nota della multinazionale svedese di arredamento è lKEA Art Event. Un progetto che inizia nel 2015, arrivato oggi alla sua sesta edizione, che vuole mettere in relazione arte e design funzionale. 
L’arte, che generalmente è ammirata da lontano, entra nelle case e diventa alla portata di tutti. Gli artisti e designer arrivano da Europa, USA, e Asia. L’obbiettivo è quindi quello di dar vita a un’arte democratica e accessibile con opere a basso costo. 

Henrik Most, Creative Leader di IKEA Art Event, presenta così il lavoro dei cinque artisti: 
«Ogni articolo della collezione ha una funzione pratica ma è al tempo stesso un oggetto d’arte […] L’idea tradizionale per cui l’arte è privilegio di pochi mentre il design è appannaggio delle masse non ha più senso, ormai. I due campi si fondono e da qui nasce la magia»

I cinque artisti e designer scelti per la sesta edizione sono: Sabine Marcelis (Rotterdam), Gelchop (Tokyo), Humans since 1982 (Stoccolma), Stefan Marx (Berlino), Daniel Arsham (New York) 

L’orologio in movimento di Daniel Arsham: Un orologio da tavolo che sembra muoversi. Un simbolo del tempo che vola. 

Le lampade con il taglio di Sabine Marcelis: Ispirate ai Tagli di Lucio Fontana, la designer ha replicato lo stesso gesto di incidere una superficie. L’idea è nata provando a piegare e tagliare la carta. Le lampade sono disponibili in due misure e possono avere cinque diversi colori.

La lampada e torcia di Gelchop: La mitica brugola usata per montare i mobili IKEA si trasforma in lampada da tavolo che è anche una torcia. Un oggetto che, secondo Gelchop, non aveva mai avuto l’attenzione che meritava, viene reinterpretato in chiave sovradimensionata e con funzione diversa.

Il drone in vetrina di Humans since 1982: Il lavoro di Humans since 1982 è legato spesso all’idea di prendere oggetti iconici e ricollocarli in nuovi contesti, con nuove funzioni. In questo caso si tratta di un drone, un oggetto tecnologico associato alla sorveglianza, posizionandolo in una vetrina di alluminio che ricorda una teca di farfalle. 

Il vaso e il plaid ispirazionali di Stefan Marx: “I wait here for you forever as long as it takes” (Ti aspetterò qui per tutto il tempo necessario). “I’m so so so sorrryyyy” (Mi dispiace infinitamente). Sono questi i messaggi protagonisti del progetto di Stefan Marx. Un plaid e un vaso pensati per unire funzione e impatto emotivo, per esprimere così il nostro amore o chiedere scusa.